ecco oggi ho deciso che questo blog debba andare online.
anche se è sghembo, anche se mancano cose, anche se non è graficamente perfetto. ma io, pronta mai.
oggi è una data che ha un senso, perchè il 25 gennaio è il giorno in cui a mio figlio hanno diagnosticato una malattia
e per sentire meno male mi sono curata col bello.
ho letto
letto tanto ma mai abbastanza
la poesia
guardato miniature medievali e madonne e storie di santi
e ex-voto (e gli ex voto di dino buzzati?) e albi illustrati e bosch e goya e piero
e sono entrata in mille chiese, mi sono messa nel buio e ho fatto millemila domande. stacci, in quelle domande. e boschi e musei e mari e tutti i posti dove la gente sta più zitta.
mi sono innamorata di pavese, di gramsci, di tutti gli scambi epistolari e le cose più piccole e più tralasciate. non mi interessano i quadri ma gli schizzi.
raccolgo rimasugli.
il bello è una medicina e scrivere è una medicina.
ho deciso di aprire un blog perchè non mi piaceva vedere le mie parole nell’orrido tono di blu di facebook, volevo vederle sul bianco.
perchè mi impone di darmi una disciplina, una regola, un metodo: mi obbliga ad approfondire, studiare, ricercare sempre. è un obbligo a pensare.
è una strategia di salvezza al quotidiano (colazione, metropolitana, agenzia, schisciadesolante, lavoro, spesa, casa, netflix). morire.

Buzzati, ex-voto
Scrivo qui per rispondere alle formiche mentali e regalare loro una casa il più bella possibile.
la malattia, la colpa. e sono cinque
Letto da una giovane mamma che si é ritrovata con lo stesso dolce problema..
Me lo ha voluto mostrare tra i tanti fogli che ha stampato, alla ricerca del perché un figlio diventa (è) diabetico. Lei, maestra a Marsiliana, ne parlerà in classe…
Ora il bimbo, dopo giorni di mille complicanze, si è risvegliato dal coma ed è tornato a casa…
E scopro chi sei. La Nene…
Dai un abbraccio enorme a Benedetta.
Gianni in quel di Orbetello